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Non è mai troppo tardi per diventare Scout

Tissi, 20 giugno 1992, ore 18:00: il sole ancora alto nel cielo limpido, una leggera brezza tiepida, il chiassoso ed allegro garrire delle rondini sembra approvare la scelta del luogo per l'avvenimento. Un vasto campo di erba dorata, fiancheggiato da un muretto a secco e da un filare d'alberi, una stradina bianca di campagna, e sulla destra, un leggero declivio della collina tappezzato qua e là d'alberi d'olivo.

Per 12 persone adulte, fra i trenta e i cinquant'anni, sta per concretizzarsi l'avventura iniziata nel febbraio scorso, quando presso il convento di Santa Maria di Betlem in Sassari, si pongono le radici di un nuovo gruppo MASCI.
Alla presenza di Guide, esploratori, noviziato, clan e capi, schierati in un cerchio ordinato e silenzioso, si svolge la Santa Messa, celebrata da Padre Salvatore.

 

sassari2Dopo l'omelia salgono sull'altare il Magister ed il suo vice e chiamano ad uno ad uno gli aspiranti. L'emozione esplode ed è superiore a quella, pur grande, provata durante la veglia d'armi; tachicardia, tremarella, risatine quasi isteriche tradiscono il nostro pur misero tentativo di voler sembrare forti.

Nel pronunciare la formula di rito, veramente si respira la solennità del momento e ci si rende conto che inizia un nuovo ed importante capitolo della nostra vita.

"Prometto di fare del mio meglio...", parole che si fissano nella mente e nel cuore; in futuro dovremmo sempre tenerne conto; tanti testimoni ci ascoltano e, fra essi, i nostri figli.

L'investitura col fazzolettone e il saluto agli scouts costituiscono il momento in cui dal timor panico passiamo ad una euforia liberatoria. Mentre ascoltiamo il canto della promessa una voce interiore, blanda dapprima e poi sempre più forte, grida con insistenza: MASCI per sempre, per sempre.

Poi la benedizione, gli auguri di tutti e ci sentiamo veramente parte di una grande famiglia. Tra le fila degli scouts cerchiamo lo sguardo d'approvazione dei nostri figli ed una gioia immensa, di quelle che non si riesce a contenere, ci dice che abbiamo fatto la scelta giusta.

"Domani è un altro giorno" e nel confrontare i fatti con le parole, auguriamoci chi i primi possano superare in grandezza le seconde.

 

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